CERCOLA (NA) – Come aveva più volte ribadito mister Palma nelle scorse settimane, già solo l’accesso alle Final Four di Coppa Italia rappresentava per il CUS il raggiungimento di un sogno, e tutto quello che in più avrebbe fruttato il match del Palacercola contro il Koine sarebbe stato accolto come vero e proprio oro colato.
Ma il parquet del prestigioso impianto di via Matilde Serao si è rivelato una superficie avara di gioie supplementari per Caserta. Ha imposto alle Vanvitelliane di accontentarsi del “sogno di primo livello”, negando loro il pass per il “sogno di secondo livello”, volendo citare le dinamiche alla base di Inception, cervellotico film del 2010 firmato Christopher Nolan.
Tutta “colpa” di un Koine che ha dimostrato la propria superiorità sotto tutti i punti di vista.
Il Koine infrange il sogno CUS calando il poker (4-0)
Il confronto del Palacercola è durato di fatto 29 minuti. Ovvero fino a quando il CUS Caserta è riuscito a contenere gli attacchi della squadra di Ciro Russo, che già in precedenza era andata quattro volte vicina al gol, soddisfazione negata soltanto da Giovanna Papa, prodottasi in interventi miracolosi, in serie, su Manna (6′), Scialdone (11′), Romano (21′) e Gamardella (22′).
Proprio Gamardella si incarica di battere il rigore concesso dall’arbitro per un fallo di mano di Emanuela Amico: la conclusione della 21 non lascia scampo a Papa, e, sul finire del primo tempo (30′), spegne definitivamente la luce del CUS.
Se nella prima frazione Ruggiero e Natale avevano provato a condurre qualche ripartenza, senza tuttavia generare grossi grattacapi alla retroguradia neroverde, nel secondo tempo il CUS non riesce a produrre nulla di vagamente pericoloso. Il Koine inserisce le marce alte, con Enza Romano e Scialdone in grande spolvero, e si impadronisce letteralmente del parquet, della partita e della qualificazione.
L’enorme differenza, sia atletica che tecnica, tra le due squadre, è confermata dalla circostanza che Caserta, anche quando recupera palla, la fa girare lentamente, senza riuscire a organizzare transizioni degne di questo nome; d’altro canto il Koine è rapidissimo a riposizionarsi e a chiudersi senza lasciare linee di passaggio libere: l’impressione che si avverte è che il CUS non riuscirebbe a segnare nemmeno se la partita durasse una settimana.
Di tutt’altro genere le sensazioni che suscita il Koine, che, al contrario, quando attacca fa male. E infatti scuote la rete altre tre volte, con Filomena Romano (35′), Cozzolino (56′) e Palmiero (59′), una sequenza idonea a comporre il poker con cui la capolista del girone A accede con pieno merito alla finale (contro il Gelbison).
Il CUS dice dunque addio alla Coppa Italia dopo aver disputato un torneo ben oltre le aspettative, e una sconfitta, ancorché netta, non può cancellare le emozioni vissute nel percorso.
Martedì riprenderanno gli allenamenti in vista della ripresa del campionato: il 15 gennaio a v.le Ellittico è atteso il… Koine.
Il Live della finale tra Koine e Gelbison!
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Luigi Fattore
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