CAPUA (CE) – Prosegue la striscia positiva del CUS Caserta, che per la terza partita consecutiva muove la classifica del girone A. Tuttavia, dopo i successi contro Sparanise e Sant’Agnello, stavolta le ragazze di Iacono hanno acquisito solo un punto, figlio del 2-3 casalingo con la Indomita Salerno.
Bella sfida, quella disputata alla palestra ‘Pier delle Vigne’ – ancora indisponibile il ‘Falco’ -, con il risultato in bilico fino all’ultimo, tanto è vero che è servito il tie break per dirimere la questione.
Il CUS, lontano parente di quello moscio e senza idee visto nella gara di andata, stavolta è sceso in campo con un altro piglio. Determinato e concentrato, per larghi tratti del match ha condotto le danze, costringendo le salernitane ad inseguire.
Ma quando è arrivato il momento di chiudere i conti, alle casertane sono mancate la cattiveria necessaria e l’energia addizionale per effettuare l’ultimo sforzo. Una “clemenza” che ha favorito prima la rimonta delle ospiti, sull’1-0 e sul 2-1, e poi il sorpasso nel finale di partita (2-3).
Anche i parziali fotografano con nitidezza l’equilibrio espresso dal campo.
CUS CE – INDOMITA SA.: (25-22); (21-25); (25-19); (22-25); (13-15).
Solo un punto per il CUS, i rimpianti del quarto set
In particolare, è il quarto set ad assurgere a immagine-copertina della sfida e a rivelare i rimpianti del CUS Caserta. Anche questo parziale ha replicato l’equilibrio degli altri, ma a un certo punto si è avuta la sensazione che il CUS potesse effettuare l’accelerazione definitiva.
Avanti 2-1 nel computo totale e sotto 19-22 nel quarto set, le casertane hanno reagito componendo una mini-sequenza grazie un ace di Tirone e a due attacchi vincenti (Costagliola e Ferraro). Il raggiungimento del 22-22 non è stato però legittimato da uno sforzo supplementare che pure era lecito aspettarsi. Un errore di posizionamento e un attacco forzato hanno fatto il resto, concedendo poi il parziale a Salerno.
Salerno che quindi nel tie break susseguente ha trovato, sempre in rimonta, la determinazione a vincere negli attacchi decisivi di Sorrentino e nell’ace di Naddeo (13-15).
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Luigi Fattore
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