Prima di procedere con l’intervista già concordata, è lo stesso Stefano Di Stasio, uno dei portieri del CUS Caserta, a chiederci di voler fare delle dichiarazioni spontanee.
Prego, Stefano.
“Ci tengo innanzitutto a ringraziare il presidente Vincenzo Corcione per avermi dato l’opportunità, a distanza di tre anni, di tornare a far parte del CUS Caserta. L’anno scorso, quando giocavo nel Recale, ci furono delle incomprensioni tra me e il CUS ma che fortunatamente sono rientrate. Perciò, ripeto, voglio ringraziare il presidente e la società: mi sono sempre trovato bene, l’ho sempre considerata una famiglia e per questo ho accettato molto volentieri di ritornare”
A fine allenamento ti ho visto un po’ dolorante. Si tratta di qualche fastidio muscolare o semplice affaticamento? Il mister vi sta facendo lavorare parecchio…
“Sì, il mister Barbato ci fa lavorare duro per metterci nelle condizioni migliori per ottenere i 3 punti in ogni partita. Del resto non ha bisogno di presentazioni: il suo curriculum parla per lui, è un allenatore di altra categoria, con tutto il rispetto per la C2. Sono contento di essere uno dei suoi giocatori, perché anche se ho un’esperienza decennale voglio continuare a migliorare, e sotto la sua guida so che posso farlo. Per quanto riguarda il dolorino alla gamba che ho provato a fine allenamento, spero non sia nulla di grave: intendo esserci domani contro Cerreto”
Che partita vi aspettate?
“Loro non navigano in buone acque, ma questo non deve interessarci. Fino all’anno scorso erano un’ottima squadra. Si tratta di un campo difficile dove il pubblico riesce in qualche modo ad incidere: nella passata stagione raramente hanno perso in casa. Perciò, come tutte le partite di questo campionato, mi aspetto una gara ostica. In questa categoria non esistono partite abbordabili. Sono veramente tutte difficili e dall’esito mai scontato”
Qual è il tuo giudizio su questo inizio di stagione?
“Eravamo partiti benino mettendo insieme tre vittorie e una sola sconfitta, peraltro contro il Mondragone, la squadra che a mio avviso ammazzerà il campionato. Poi c’è stato un black out e abbiamo pareggiato in casa con L’Oratorio San Ludovico e Acerra, nel mezzo la bruciante sconfitta di Alife. Qui ritorniamo al discorso di prima: non bisogna guardare la classifica, perché se si scende in campo con l’atteggiamento sbagliato si paga dazio contro chiunque. Dobbiamo giocare sempre al massimo delle nostre possibilità e fare in partita quello che ci chiede il mister durante gli allenamenti: seguendo lui otterremo sicuramente qualcosa”
Nell’ultima sfida, all’Aulario contro Acerra, hai giocato tutti i 40 minuti. Come vivete questa rivalità tu e l’altro portiere Federico Russo?
“Intanto posso dirti che non si tratta di una rivalità. Io e Federico ci conosciamo da quattro anni e ognuno di noi è consapevole dei pregi e dei difetti dell’altro. C’è stima reciproca. Certo, durante gli allenamenti diamo entrambi il massimo per difendere i colori del CUS, che è la cosa più importante. Il mister ci apprezza allo stesso modo, ci pone sullo stesso livello qualitativo, conoscendo bene le nostre caratteristiche. Per questo a inizio stagione ci disse che per lui eravamo tutti e due titolari e che avremmo disputato sempre un tempo a testa a parità di allenamento (presenza nelle due sessioni settimanali). Noi accettammo di buon grado questa situazione perché, ripeto, c’è stima e amicizia. E se anche dovesse capitare che qualcuno giochi qualche minuto in più dell’altro non importa: quello che conta è difendere al meglio la porta del CUS”.
intervista a cura di Luigi Fattore
Segreteria CUS Caserta